La voce Femminicidio entra nell’Appendice della Treccani

  • 4 marzo, 2016

Lunedì 7 marzo a Roma alle ore 11.30 presso la Sala Igea di Palazzo Mattei di Paganica (piazza della Enciclopedia Italiana 4), in occasione della pubblicazione della relativa voce nella IX Appendice della Enciclopedia Italiana di Scienze, Lettere ed Arti, si svolgerà un dibattito sul tema Femminicidio e violenza di genere.

Il neologismo femminicidio, ormai ampiamente diffuso in Italia, deve le sue origini al meno noto termine femmicidio, a sua volta derivato dall’inglese femicide, il cui uso è attestato fin dal 1801, per indicare genericamente gli omicidi di donne. La connotazione di genere nell’utilizzo del termine risale alla seconda metà del Novecento: Diana Russel è la studiosa che maggiormente ha contribuito all’elaborazione della categoria criminologica del femminicidio, mediante la quale distingue dagli omicidi di donne per motivi occasionali o accidentali tutte quelle uccisioni di donne, lesbiche, trans e bambine rappresenta l’esito o la conseguenza di altre forme di violenza o discriminazione di genere.

Marcela Lagarde, antropologa messicana, a partire dalla teorizzazione della Russel, ha utilizzato il termine femminicidio per riferirsi alla violenza maschile sulle donne nelle sue forme più estreme, in un’accezione che valorizza il contesto strutturale nel quale tale violenza si inserisce. La categoria socioantropologica del femminicidio descrive “la forma estrema di violenza di genere contro la donna, prodotto della violazione dei suoi diritti umani in ambito pubblico e privato, attraverso varie condotte misogine che comportano l’impunità delle condotte poste in essere tanto a livello sociale quanto dallo Stato che, ponendo la donna in una situazione indifesa e di rischio, possono culminare con l’uccisione o il tentativo di uccisione della donna stessa, o in altre forme di morte violenta di donne e bambine, di sofferenze psichiche e fisiche comunque evitabili, dovute all’insicurezza, al disinteresse delle Istituzioni e all’esclusione dallo sviluppo e dalla democrazia” (Lagarde y de los Rìos 2006).

Al dibattito, organizzato dall’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, interverranno, oltre all’autrice della voce Barbara Spinelli, Stefano Ciccone, Maura Misiti e Sabrina Scampini. Parteciperà anche Giulia Bongiorno, fondatrice della Fondazione Doppia Difesa, che lo scopo di aiutare tutti coloro che hanno subito sul lavoro o fra le pareti domestiche discriminazioni, violenze e abusi ma non hanno il coraggio di intraprendere un percorso di denuncia. Al termine dell’incontro seguiranno letture tratte dal libro della stessa Maura Misiti e di Serena Dandini Ferite a morte.

treccani

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