Serena Dandini sulla Convenzione di Istanbul: “La ratifica è un passo importante. Ora tocca all’Europa”

  • 29 maggio, 2013

E un piccolo grande passo è stato fatto! La ratifica della Convenzione di Istanbul contro la violenza alle donne non è la panacea di tutti i mali, ma un segno importante della nuova attenzione che la politica italiana ha finalmente riservato alla violenza contro le donne e al femminicidio. Dobbiamo ringraziare il ministro delle Pari Opportunità  Josefa Idem con il suo pragmatismo e il presidente della Camera Laura Boldrini che non ha mai smesso di motivare tutte le donne e gli uomini  del nostro Parlamento, i quali finalmente hanno presenziato e votato all’unanimità questo impegno che ora va onorato nei fatti perché non rimanga parola vuota.

E io, personalmente, voglio anche ringraziare tutti i firmatari del nostro appello per gli Stati generali contro la violenza, personaggi famosi e cittadini sconosciuti di un Paese che vuole contare e farsi sentire anche dal basso, con un impegno e una passione che riempie il cuore. Nonostante le delusioni politiche e il conseguente assenteismo dai seggi elettorali, l’opinione pubblica vuole ancora contare e questo è uno dei segni più positivi in questi tempi di pessimismo diffuso. Voglio anche ringraziare tutte le volontarie dei Centri anti-violenza italiani della rete D.i.Re che ci hanno dato la carica con il loro entusiasmo, le firmatarie della Convenzione No More! che ci hanno indicato la strada da seguire, non ultime tutte le nostre lettrici che in ogni città italiana dove abbiamo portato “Ferite a Morte” hanno prestato con generosità voce e volti alle donne vittime di questa strage infinita.

Ma non ci fermiamo qui. Il cammino di civiltà è lungo e pieno di ostacoli. Per questo abbiamo deciso di accettare l’invito del Parlamento Europeo a Bruxelles, dove porteremo il 26 giugno prossimo i nostri monologhi di “Ferite a morte”: una serata simbolica che servirà a stimolare altri paesi membri a firmare la Convenzione di Istanbul che per essere applicata ha bisogno di dieci firme, di cui almeno otto da paesi dell’Unione. Per questo vi chiedo di continuare a seguirci e usare questo sito come una casa comune dove possiamo scambiarci opinioni e notizie e soprattutto vigilare affinché queste nuove conquiste non rimangano  solo ‘buone intenzioni’.

Grazie di cuore a tutti e per oggi festeggiamo insieme!

Serena Dandini

 

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