“Troppo amore: sbagliato!”: la Puglia si mobilita contro il femminicidio

  • 2 ottobre, 2013

«Dire no alla violenza di genere è un obbligo che ci impegna come cittadini e cittadine, come amministratori e referenti istituzionali che non può conoscere soste e che non può essere episodico o legato alla fenomenologia degli eventi»: con queste parole che l’assessore della Regione Puglia al Welfare e alla Salute Elena Gentile ha presentato la campagna di comunicazione e sensibilizzazione “Troppo amore: sbagliato!” per il contrasto alla violenza di genere. Campagna che segna il suo debutto con l’appuntamento di “Ferite a morte” domani sera al Teatro Petruzzelli di Bari, ormai vicinissimo al sold out. Alla conferenza stampa di questa mattina erano quindi presenti anche Serena Dandini e Maura Misiti, le autrici di “Ferite a morte”, accolte da un videomessaggio del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. «Il femminicidio – ha detto il governatore – attraversa le viscere della società italiana, disvela forme dell’organizzazione simbolica del potere nel rapporto tra le persone, mette in scena la ribellione di una parte del genere maschile alla presa di autonomia di libertà e di parola del genere femminile. Il femminicidio ha a che fare sempre con la volontà di potenza di chi non sopporta che una donna possa decidere con la propria testa, con il proprio corpo, che possa sottrarsi ad una forma di dominio e che possa darsi l’agio di essere libera nelle proprie scelte. Io credo – ha proseguito Vendola – che il femminicidio non possa essere affrontato in chiave prevalentemente di codice penale o di recrudescenza delle norme penali. Il femminicidio chiede a noi di smontare l’intero vocabolario, di fare a pezzi l’intera sintassi e la grammatica dei rapporti tra i generi, ci chiede una lunga opera di ascolto, di ascolto di ciò che significa e di ciò che ci manda a dire la libertà delle donne. Per questo vorrei ringraziare di cuore Serena Dandini e dirle che, insieme alla mia amicizia, lei ha veramente la mia stima per questo impegno, per questo lavoro, per questa fatica».

La campagna è promossa dalla Presidenza della Giunta Regionale in collaborazione con assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo, assessorato al Welfare, Consigliera Regionale di Parità e Teatro Pubblico Pugliese. L’obiettivo è quello di sensibilizzare i cittadini e le cittadine pugliesi ai temi dell’antiviolenza, ma soprattutto di promuovere in maniera capillare una cultura della differenza di genere e la conoscenza dei servizi e degli interventi attivi in Puglia per prevenire, contrastare e contenere il fenomeno della violenza di genere. I dati, ancora molto parziali e rilevati grazie alla collaborazione di 8 Centri antiviolenza pugliesi (quelli operativi nel 2012) su 18, non sono certo rassicuranti: nel 2012 sono circa 300 le donne che si sono rivolte ai centri per avere un sostegno o per denunciare casi di violenza. Le donne sono in assoluta maggioranza (88%) di nazionalità italiana e denunciano casi sia di violenza psicologica (30,8%) sia di violenza fisica (28,6%), nella maggior parte dei casi agiti da partner (73,2% tra coniugi, ex, partner, conviventi etc.). «Colpisce il fatto – sottolinea l’assessore Gentile – che le violenze avvengano per la stragrande maggioranza da parte di uomini che hanno avuto una relazione significativa con le donne, vittime poi della loro stessa violenza a testimonianza di un fenomeno tutto culturale: le donne sono nel nostro mondo ancora una proprietà maschile e l’universo maschile fa fatica a fare i conti con donne economicamente e socialmente autonome. Colpisce che vi siano tanti figli in Puglia, di cui il 61% minori, costretti ad assistere a questo disastro». È proprio per questo che la campagna “Troppo amore: sbagliato!” vuole incidere sulla falsa e comune credenza che gli atti di violenza possano derivare da un amore eccessivo: «Non esiste mai – continua l’assessore Gentile – la possibilità di accostare la parola amore alla parola violenza, chi vìola la sacralità di un altro o di un’altra non ama, ma è affetto da un disagio profondo o forse da un’ossessione patologica; nessun amore ha a che fare con la violenza, mai».

La campagna di comunicazione prevede due prime tappe a cui faranno seguito varie iniziative sul territorio regionale che vedranno coinvolti tutti gli attori che a vario titolo si occupano di questo problema: dai Centri antiviolenza, alle associazioni, ai servizi degli enti locali. Nell’ambito di questo cartellone è inserito l’appuntamento con “Ferite a morte” domani al Teatro Petruzzelli (ore 21). Il recital di Serena Dandini, prodotto da Mismaonda, andrà in scena con uno straordinario cast al femminile: con Serena Dandini e Maura Misiti ci saranno Lella Costa, Orsetta de’ Rossi, Giorgia Cardaci, Rita Pelusio, Malika Ayane, Evy Arnesano, Carmela Serio, Rosaria Renna, Miss Mykela, Mama Marjas, Carmela Vincenti, Maria Laterza, Maria Pia Vigilante, Dj Tuppi. Il ricavato dello spettacolo sarà devoluto al Fondo Regionale, in via di istituzione, per il sostegno ai Centri Antiviolenza della Puglia.

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