“Ferite a morte” a Londra con Salma Hayek e Cherie Blair

  • 2 dicembre, 2013

Manca solo un giorno all’appuntamento con l’ultima tappa di questo primo tour internazionale di “Ferite a morte”: domani il progetto teatrale sul femminicidio, scritto e diretto da Serena Dandini in collaborazione con Maura Misiti, approderà alla Trust Women Conference di Londra, il grande evento annuale messo in campo dalla Thomson Reuters Foundation in collaborazione con l’International New York Times per la difesa dei diritti delle donne. Dopo Washington, New York e Bruxelles, un altro cast stellare affiancherà Serena Dandini nel dare voce alle vittime di femminicidio: ci sarà Salma Hayek, celebrerrimo volto del grande schermo ma soprattutto co- fondatrice assieme a Frida Giannini e a Beyoncé Knowles-Carter di Chime for Change, l’associazione per la difesa dei diritti all’educazione, alla salute e alla giustizia delle donne e delle bambine; la Regina Noor di Giordania, voce autorevole in campo internazionale sui temi della cooperazione internazionale, della relazione tra mondo arabo e Occidente e sulla prevenzione dei conflitti; Cherie Blair, moglie dell’ex primo ministro britannico Tony Blair e attivista per i diritti delle donne; Mariane Pearl, vedova di Daniel Pearl, il reporter rapito e ucciso dai talebani, la cui storia Mariane ha raccontato nel libro “A Mighty Heart” da cui è stato tratto il  film interpretato da Angelina Jolie; sul palco anche Sima Samar, nota attivista per i diritti umani e delle donne e prima presidente dell’Afghanistan Independent Human Rights Commission; Minky Worden, direttrice delle iniziative internazionali per Human Rights Watch; Laura Bates, fondatrice del pluripremiato progetto Everyday sexism, una collezione in continuo aggiornamento di oltre 50.000 esperienze di disparità di genere delle donne proveniente da 17 Paesi del mondo; Mona Eltahawy, pluripremiata giornalista e opinionista, una delle massime esperte di questioni arabe e musulmane; Christy Turlington, modella e attivista, promotrice di  “Every Mother Counts”, una campagna per ridurre la mortalità materna in tutto il mondo; infine Edna Adan, diplomatica delle Nazioni Unite, e fino al 2006 prima e unica ministro donna del governo somalo.

 

 

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