Josefa Idem in aula: “Ok Convenzione di Istanbul, ma subito un ddl contro la violenza di genere”

  • 28 maggio, 2013

Anche Josefa Idem, Ministra alle Pari Opportunità, è intervenuta ieri alla Camera durante il dibattito sulla ratifica della Convenzione di Istanbul: «Le storie e le vite spezzate delle donne maltrattate, stalkizzate, uccise, come quelle di altre donne di tutti i Paesi – ha detto la  Idem – hanno contribuito a fare emergere una nuova consapevolezza sul fenomeno della violenza contro le donne, fenomeno che ha assunto, negli ultimi anni, una visibilità crescente, che ha risvegliato le nostre coscienze, che ha suscitato una progressiva attenzione, fino a diventare – e dico: finalmente – una priorità di azione da inserire e prevedere all’interno delle agende di Governo e delle organizzazioni internazionali». «L’approvazione del progetto di legge di ratifica della Convenzione di Istanbul – ha aggiunto – sarà, pertanto, un utile strumento per introdurre nel nostro ordinamento adeguate misure di carattere amministrativo e misure di carattere normativo. Com’è noto – ha messo in guardia la ministra –  affinché la Convenzione entri in vigore, è necessario che venga ratificata da almeno dieci Stati, di cui almeno otto del Consiglio d’Europa. Ad oggi, hanno ratificato quattro Paesi e, pertanto, il traguardo è vicino, ma non vicinissimo». Ma mentre si attende di raggiungere la meta dell’entrata in vigore, ci sono alcune azioni che possono essere già messe in campo: «stiamo lavorando – ha illustrato Josefa Idem – per l’istituzione di una task force a livello governativo che riunisca tutti i ministeri interessati (interno, giustizia, salute, lavoro e politiche sociali, istruzione, università e ricerca ed economia e finanze). Quando una donna è vittima di violenza, il percorso di protezione e di assistenza non può prescindere dall’intervento congiunto di competenze intersettoriali quali forze di polizia, magistrati, medici, datori di lavoro e docenti, in grado di intervenire in modo efficace e di ridurre il danno subito dalla vittima ed evitarne di più gravi».  Insomma, il Governo è all’opera per «la predisposizione di un disegno di legge  sulla violenza contro le donne che affronti, in modo organico e sistemico, il problema sotto il profilo giuridico, culturale e sociale». Inoltre, ha concluso la ministra, « sarebbe utile e giusto che ognuno di noi qui presente – e mi includo – e ognuno di tutti quelli che oggi non sono presenti riflettano su come possono portare nel loro territorio soluzioni». Alle 15 di oggi è convocata la seduta per il voto di ratifica: sarà possibile seguirla dalle 16  in diretta tv.

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